TAPPETI
Quella di
battere i tappeti è una delle faccende domestiche più ricorrenti,
caratterizzata, però, da un elevato tasso di rumorosità e da una
fastidiosa ricaduta di polvere e sporcizia.
Come ci si deve
regolare, allora, per non incorrere nei rimbrotti dei vicini?
Se il regolamento
di condominio contiene una clausola che disciplina questa attività,
è sufficiente attenervisi per evitare fastidi. In genere il
regolamento consente la battitura dei tappeti solo in alcune ore del
giorno (per lo più dalle otto alle dieci del mattino), e a
condizione che non avvenga dalle finestre o dai balconi che
affacciano sulla verticale del portone d'ingresso. Ma se il
regolamento tace su questo punto? In questa ipotesi, se l'edificio è
dotato di terrazza condominiale è preferibile servirsene per
l'operazione, anche nel caso in cui l'assemblea avesse deliberato il
divieto di battervi tappeti o stendervi biancheria: il Tribunale di
Milano, infatti, ha sancito l'illegittimità di questa delibera
perché in contrasto con l'articolo 1102 del Cod. civ., per il quale
i condomini possono servirsi della cosa comune a condizione che non
ne alterino la destinazione. Sulla stessa lunghezza d'onda il. Anche
il Tribunale di Napoli ha stabilito che il divieto di battere
tappeti può essere inserito nel regolamento soltanto all'unanimità,
trattandosi di clausola che introduce una limitazione delle facoltà
inerenti al diritto di proprietà dei singoli condomini. In mancanza
di un terrazzo condominiale, o di un proprio terrazzo, si può
utilizzare una finestra interna e comunque che non si trovi sulla
verticale del portone d'ingresso o su quella di panni stesi dai
sottostanti piani.
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