INFISSI
Gli infissi
finestre, portefinestre, persiane, tapparelle sono pertinenza delle
singole unità immobiliari e, di conseguenza, ogni spesa grava sul
proprietario.
Nel provvedere
alla loro riverniciatura, il condomino deve attenersi, a
salvaguardia del decoro architettonico dell'edificio, al colore
preesistente.
Stando ad una
sentenza del Tribunale di Milano, è ammessa una certa tolleranza; i
giudici, infatti, hanno ritenuto il marroncino (colore adottato dal
condomino) compatibile con il beige (precedente colore dello
stabile).
Dato che ormai
tutte le aziende che producono vernici e smalti hanno un catalogo
numerato, è consigliabile farsi dire dall'amministratore marca e
numero utilizzati, in modo da usare lo stesso tipo.
Se ciò non fosse
possibile perché sono passati molti anni dall'ultima tinteggiatura,
è meglio attenersi al colore preesistente o, quanto meno, farsi
autorizzare dagli altri condomini ad adottarne uno diverso.
Di regola, non
sono ammesse iniziative individuali, ma è l'assemblea a decidere se
cambiare il colore di tutti gli infissi, vincolando quindi anche la
minoranza dissenziente. La decisione va presa con il voto favorevole
della metà più uno degli intervenuti all'assemblea, in
rappresentanza di almeno 500 millesimi (un terzo dei partecipanti al
condominio, in rappresentanza di 334 millesimi, in seconda
convocazione). Anche l'eventuale modifica degli infissi a opera di
un condomino, sempre che non sia vietata dal regolamento, deve fare
i conti con la salvaguardia del decoro architettonico dell'edificio,
per cui è preferibile ottenere il consenso degli altri.
.
|