CANNA FUMARIA
Può appartenere in
proprietà esclusiva al singolo condomino, se è destinata a servire
soltanto la sua unità immobiliare, o essere in comproprietà tra le
unità immobiliari situate sulla verticale, se a servizio
dell'impianto centralizzato di riscaldamento.
Allaccio
Per allacciarsi alla canna fumaria di proprietà di un altro
condomino è ovviamente necessario il suo consenso, sempre che
l'innesto sia compatibile con la speciale normativa esistente in
materia (legge 9/1/1991, n. IO). Ci si può invece allacciare sempre
normativa permettendo alla canna fumaria dell'impianto centralizzato
di riscaldamento dismesso, per immettervi i fumi di quello autonomo
Distanza
La legge non prevede il rispetto di una distanza precisa tra la
canna fumaria e la finestra del vicino. La distanza di almeno un
metro dal confine, che il secondo comma dell'articolo 889 del Cod.
civ. prescrive per l'installazione dei tubi dell'acqua, del gas e
simili, infatti, si riferisce alle condutture che abbiano un flusso
costante di sostanze liquide o gassose e comportino conseguentemente
un pericolo permanente per il fondo vicino, in relazione alla
naturale possibilità di trasudamento e di infiltrazioni. Trova
pertanto applicazione il successivo articolo 890 in materia di
distanza per fabbriche e depositi nocivi o pericolosi, che rimanda
alla distanza eventualmente prevista dai regolamenti in mancanza di
questi, si deve osservare una distanza necessaria a preservare i
fondi vicini da ogni danno alla solidità, alla salute e alla
sicurezza.
Divieti
Il condomino non può ostruire la canna fumaria che serve anche i
sottostanti appartamenti. Di conseguenza, il proprietario
danneggiato può agire, anche con richiesta al giudice di un
provvedimento di urgenza, per il ripristino dei luoghi e, in sede di
causa di merito, per il risarcimento del et danno.
Se però chi ha posto in essere la violazione dimostra che sono
trascorsi più I di vent'anni dalla chiusura, e che il
comproprietario della canna fumaria non l'ha utilizzata per tutto il
periodo, il ricorrente dovrà rassegnarsi alla perdita del diritto
(trattasi di servitù) per prescrizione. È invece legittimo ridurre
la sezione dell'impianto, ma a patto che la modifica non ne alteri
la destinazione e non impedisca agli altri condomini di farne
parimenti uso.
Installazione
La spesa per l'installazione di una canna fumaria comune deve essere
ripartita in base ai millesimi di proprietà fra i soli condomini che
fruiscono dell'impianto: la canna fumaria, infatti, costituisce
l'applicazione più frequente del cosiddetto Condominio parziale.
Il condomino può appoggiare una canna fumaria al muro comune. Ciò a
condizione che l'intervento non alteri la stabilità, la sicurezza o
il decoro architettonico dell'edificio, che sia rispettata la
normativa sulle distanze legali e che il manufatto non leda il
diritto degli altri condomini sulle parti comuni dell'edificio e su
quelle di proprietà esclusiva. Inoltre, le immissioni di fumo e
calore provenienti dall'impianto non devono superare la normale
tollerabilità. Se ci sono tutti questi presupposti non è necessaria
autorizzazione dell'assemblea, ma per evitare possibili
contestazioni, soprattutto sotto il profilo dell'alterazione del
decoro architettonico dell'edificio, è preferibile sottoporre un
progetto a quest'organo condominiale (meglio ancora acquisirne il
consenso scritto).
Non è invece consentito inserire una canna fumaria nel muro
condominiale o in quello comune a un altro condomino, perché questo
tipo d'intervento non configura un uso particolare o più intenso del
bene comune ai sensi dell'articolo 1102 del Cod. civ., ma
un'invasione della proprietà altrui, condominiale o singola che.
È possibile utilizzare tetto e lastrico solare per inserirvi il
relativo comignolo, anche più d'uno se occupano una porzione esigua
di questa parte comune dell'edificio; ciò a condizione che le
dimensioni dell'opera non siano tali da impedire agli altri
condomini di sistemare a loro volta sul tetto o sul lastrico un
analogo manufatto, o da menomare la funzione di calpestio. La
Cassazione ha consentito questo tipo d'intervento anche in presenza
di un regolamento condominiale che prevedeva il divieto di
sopraelevazione. Il proprietario, nell'installare una canna fumaria
su una parte comune dell'edificio, per esempio il tetto, non può
attraversare la proprietà esclusiva di un altro condomino senza il
suo consenso.
Pulizia
La spesa occorrente alla pulizia della canna fumaria viene
generalmente suddivisa per metà in misura inversamente proporzionale
all'altezza di ciascun piano dal suolo (paga meno chi abita più in
alto), e per l'altra metà in ragione dei millesimi di proprietà. Il
condomino non può sigillare l'accesso alla canna fumaria comune per
sottrarsi alla spesa, a meno che gli altri partecipanti alla
comunione non vi acconsentano.
Ripristino
Se una canna fumaria comune a più condomini è divenuta inservibile,
ciascuno può pretendere che venga ripristinata.
Alla spesa devono concorrere tutti i condomini che la utilizzavano,
anche quelli che nel frattempo avessero provveduto in altro modo
allo smaltimento dei fumi.
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